Lessicografia della Crusca in rete

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Definiz: Sost. masc. Propriamente forma accrescitiva di Compagno; ma usasi nel senso di Uomo gioviale, piacevole, buontempone. –
Esempio: Morell. Cron. 241: Era compagnone, da godere, lieto, e di buona condizione.
Esempio: Salvin. Casaub. 111: Accompagnavate Bacco, il quale attorniato da un gran numero di compagnoni, andava a far la serenata alla casa d'Altea (qui per estensione riferito al corteggio del dio Bacco).
Definiz: § I. Dicesi familiarmente anche di Persona, e per lo più di giovane, che ami le compagnie, le brigate, che volentieri e senza troppo considerare si accompagni con altri. E in questo senso prende anche forza di Add.
Definiz: § II. Scherzevolmente, e con una certa ironia, si usa per Compagno nel senso di Amico; Amicone: e in senso più generico, dicesi di Qualsivoglia persona alla quale o si rivolga il discorso o si accenni. –
Esempio: Rim. Ant. L. Arr. March. 117: Rispondi poi, compagnon, che ti pare Un gran diletto a vederli ballare.
Esempio: Burch. Son. 2, 13: Dissi: Deh vien giù tu; Scortami questa staffa, compagnone.
Esempio: Bern. Orl. 56, 13: I quai [pedoni e cavalieri] gridarno: voi sete prigioni. Disse il guerrier: non siate così fieri, Chè ci è qualche mal passo, compagnoni: Non si piglia la gente sì in un tratto. E già tra le parole il brando ha tratto.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 2, 7: Lasciamo un po' che questi compagnoni, Che ci giungono addosso con tant'uggia, Passino, e poi n'andremo.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 30: Or questo compagnone [l'Amor proprio] Disse all'uom nell'orecchio: E chi è questa Ragione? (qui figuratam.)
Definiz: § III. Trovasi per Uomo di mal affare, col quale altri pratichi a fine cattivo. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 23: Truffator, gabbator, ladri, rattori, Busbi, datori, ed assassin di strada, Che han sempre cento lor sotto una lastra Compagnon, di basette arroncigliate E di code annodate appo l'orecchio, Ch'ei tengono alla parte del civanzo Delle lor busche.
Definiz: § IV. Pure scherzevolmente, trovasi per Uomo di grande e grossa corporatura; e trovasi anche riferito ad animale. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 10, 12: Ecco apparir col battaglio Morgante. Carlo guardava questo compagnone, E disse: mai non vidi un tal gigante.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 19, 74: Io veggo quivi appoggiato, Morgante, A un albero un certo compagnone, Che par che dorma, e non muove le piante.... Morgante guarda, egli era un liofante.
Definiz: § V. Term. di marina. Compagnone dicevasi Quel marinaro che sulle galee serviva di aiuto sia agli ufficiali sia ai maestri. –
Esempio: Albizz. R. Commiss. 1, 332: Recaci lettere dalla Maestà del re di Raona, che piglia scusa per lo grosso mare non l'avere potuto mandare prima (l'uomo con la galera), e per avere tenuti e' compagnoni delle galee nel campo contro alla Cerra.
Esempio: Capp. N. Comment. 76: Stimavamo quelle [galeazze] del Re aver uomini da battaglia assai, e le nostre essere male armate, e non essere più che marinaj e compagnoni ordinarj.
Esempio: Salvin. Podagr. Luc. 27: Onde tranquillamente, o compagnoni Di nave, ora obbliate le fatiche.
Definiz: § VI. Buon compagnone, dicesi familiarmente di Uomo col quale si sta bene in compagnia, col quale si tratta bene. –
Esempio: Cellin. Vit. 326: Però bisogna pensare di fermarlo, perchè gli spende assai, ed è buon compagnone, e lavora assai.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 469: Sozio, in inglese frequentemente fellow, cioè compagno, franc. bon compagnon, che noi anche diciamo buon compagnone, e come dice Dante: Com'anima gentil, che non fa scusa, Ma fa sua voglia della voglia altrui.